Il Supermaschio

Leggieri d'Inverno
Torre e Casa Campatelli, San Gimignano

di Alfred Jarry
adattamento teatrale Sebastiano Vassalli
regia Tuccio Guicciardini
movimenti Patrizia de Bari
con Annibale Pavone, Camilla Diana
elementi scenici e video Andrea Montagnani
costumi Marilù Sasso
con il sostegno di Regione Toscana
coproduzione Festival Orizzonti Verticali
con il sostegno di Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee

Nel 2013, anno della ripubblicazione del romanzo di Alfred Jarry “Il Supermaschio” (Bompiani), lo scrittore Sebastiano Vassalli cura un’efficace riduzione per il teatro, edita da Interlinea Edizioni.
Tra i suoi romanzi Il Supermaschio occupa un posto tanto particolare che, poco prima di morire, Jarry non riusciva a togliersi di mente l’immagine inquietante del suo protagonista. Nel teatro dell’assurdo e della debolezza umana di Jarry quindi non c’è posto soltanto per il deforme Ubu, creatura crudele, codarda e grottesca, ma l’autore ci propone anche il suo alter ego, il “supermaschio”, ferreo esecutore del paradosso secondo cui “L’amore è un atto senza importanza perché lo si può fare all’infinito”. Camuffato dietro le sembianze di un mediocre individuo, il protagonista Andrè Marcueil è “un soldo d’uomo”. Porta giacchette striminzite, occhialini a pince-nez e colletti alti. Si pettina con la scriminatura. Sembra un impiegato di terz’ordine, una nullità, ma quando si trasforma in “supermaschio” è “l’Indiano”: un uomo muscoloso, tatuato e rosso di pelle, in grado di compiere imprese ai limiti dell’incredibile e dell’impossibile. Ellen Elson è “un soldo di donna”. Anche lei, però, ha una personalità segreta e dalle risorse nascoste. Anche lei ha un’anima di “superfemmina” e può rivelarla. La grande scommessa è lanciata: superare il favoloso record di amplessi dell’indiano “tanto celebrato da Teofrasto”. La vicenda grottesca per superare il record s’intreccia ad un indimenticabile “cinque giorni” su pista durante la quale un treno e una quintupletta a pedali, più un nano e un’ombra, gareggiano su una distanza di diecimila miglia.
Romanzo d’anticipazione, di fantascienza, dell’assurdo, dell’orrore? Risata sull’amore moderno ed elogio delle grandi velocità? Lamento ghignante sul destino dell’uomo? Patafisica come “scienza delle soluzioni immaginarie”? Il Supermaschio è questo ed altro.
In scena un attore e una danzatrice si immergono in un racconto di parola, movimento e immagini in un gioco di verità e finzione. I piani di realtà si intrecciano e si dipanano, si scontrano e si abbracciano. Le proiezioni video amplificheranno l’immaginario dello spettacolo. L’incredibile vena anticipatrice di Jarry colloca la vicenda in una contemporaneità sorprendentemente attuale… forse anche noi stiamo fluttuando in un mondo “patafisico” senza accorgercene.

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