Azione scenica di resistenza civile
ideazione Patrizia de Bari, Tuccio Guicciardini
con la partecipazione di alcuni performer e di tutto lo staff di Orizzonti Verticali
“Non in mio nome” la guerra, il genocidio, la violenza in tutte le sue declinazioni e forme, il sopruso della dignità umana. E “non in mio nome” l’uccisione, perpetuata lentamente e scientemente, della cultura nella nostra povera Italia. Avvertiamo il dovere di dissentire, replicare, sussultare. Non rimanere inermi, succubi e vinti.
L’azione scenica si snoda dalla Piazza del Duomo alla Piazza Sant’Agostino. A partire dal primo pomeriggio sarà composto, al centro della piazza, esclusivamente con dei fiori bianchi, un disegno del Crisantemo, immagine scelta per OV25. Centinaia di fiori, raccolti e donati, deposti uno accanto all’altro a formare un disegno gigante del Fiore che, dopo il suo completamento, sarà smembrato e poi raccolto dalle persone presenti invitate a partecipare all’evento. Partirà così una processione laica e solenne, verso la Piazza Sant’Agostino, luogo dove OV25 si avvierà verso il suo epilogo.
Il bianco sarà predominante e sconcertante, composizione e scomposizione necessarie al cambiamento, alla trasformazione.
Non sapremo se il destino ci porterà nelle catacombe e nell’oblio, ma non abbandoniamo la speranza di rivedere un orizzonte che sia il più verticale possibile.
Scenic Action of Civil Resistance
Conceived by Patrizia de Bari, Tuccio Guicciardini
With the participation of several performers and the entire staff of Orizzonti Verticali
“Not in my name” war, genocide, violence in all its forms and manifestations, the abuse of human dignity. And “not in my name” the slow and deliberate killing of culture in our poor Italy. We feel the duty to dissent, to respond, to recoil. Not to remain inert, submissive, and defeated.
The scenic action unfolds from Piazza del Duomo to Piazza Sant’Agostino. Starting in the early afternoon, a drawing of a chrysanthemum—the image chosen for OV25—will be composed at the center of the square using only white flowers. Hundreds of flowers, gathered and donated, will be laid side by side to form a giant depiction of the flower. Once completed, the flower will be dismantled, and those present will be invited to gather the petals, becoming part of the performance. A solemn, secular procession will then begin, moving toward Piazza Sant’Agostino, where OV25 will begin its final chapter.
White will dominate, both unsettling and necessary—composition and decomposition as agents of change and transformation.
We do not know whether destiny will lead us to the catacombs and into oblivion, but we do not abandon the hope of seeing an ever more vertical horizon.
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