​​LETE_dell’oblio e altre vanità

ATOPOS/IRENE STRACCIATI
Galleria Continua, San Gimignano (SI)

​​LETE_dell’oblio e altre vanità - Irene Stracciati - Festival Orizzonti Verticali 2025

 

interpretazione e collaborazione Barbara Pucci, Benedetto de Cesare, Eleonora Bocci, Petra Nannini, Carlotta Ciabatti, Samuel Pifferi, Antonietta Russo, Marta Carapelli, Chloe Frusciante, Virginia Guerrini, Cristian Sapienza
regia e coreografia Irene Stracciati
produzione Associazione Atopos, Giardino Chiuso/Orizzonti Verticali
in collaborazione con Associazione Riabilita, Teatri di Siena
con il sostegno di Regione Toscana, Comune di Siena

Dal marzo 2020 l’organizzazione di volontariato Riabilita, in collaborazione e con il sostegno del Comune di Siena, ha organizzato un laboratorio di danza contemporanea a cura della coreografa e danzatrice Irene Stracciati. Il gruppo è composto da otto persone con differenti patologie psichiatriche, che ad oggi possiamo definire danzatori, e si alternano nel lavoro giovanissimi danzatori e danzatrici che stanno facendo un percorso di preparazione professionale.

Atopos: senza luogo, folle, inattuale, strano e storto. Socrate era un atopos. Socrate era un sovvertitore delle regole. Socrate era un atopos per scelta, e ci insegna ad essere erranti nella comunità e cercare la felicità; a lui interessa comprendere e decide di ascoltare le altre persone: pur soffrendo il proprio tempo desidera capirlo e viverlo.

Il danzatore Atopos è un sovvertitore delle regole suo malgrado: senza luogo, inattuale, strano, solitamente non approvato e non accettato dalla società.

Il corpo di questi danzatori ha vissuto il sonno per la maggior parte della sua esistenza. L’esperienza del corpo come espressione di un sé bello, poetico, amabile e amato è pressoché sconosciuta a chi soffre di un disturbo psichiatrico; quest’ultimo porta via il corpo da questo tipo di esperienza a priori. Il lavoro fisico durante il laboratorio è iniziato molto delicatamente e lentamente con una scoperta di se stessi. Un guardarsi e guardare gli altri che fa uscire piano piano dal letargo dei sensi. Il danzatore atopos è anche un individuo atopos ma in tutte le sue accezioni negative. Il suo corpo è solitamente brutto, inadatto e lontano ad essere avvicinato a

qualsiasi concetto di bellezza. Solitamente deformato e trasformato da anni di vita statica, solitaria e cure farmacologiche devastanti. Alla condizione psichiatrica si aggiungono conseguenze importanti che aggravano lo stato del corpo.

Un danzatore che faccia un percorso normale nella danza sentirà sempre il privilegio di un corpo incline alla perfezione con un potere sia estetico che meccanico.

Ai danzatori atopos viene chiesto di passare dall’io al tu, di svegliarsi e guardarsi intorno, perché per motivi di storia personale a un certo punto, non lo hanno più fatto. C’è stata

un’interruzione o qualcosa, e non è mai potuta iniziare. Non sceglie di essere un danzatore, lo è perché si trova nella situazione di provare la danza e il movimento. Viene informato del fatto che è possibile essere ed è possibile addirittura essendo portatori di bellezza. Se questo può sembrare normale e addirittura banale per chi pratica la vita da sempre, diventa un fatto straordinario nel caso di esseri umani che per la maggior parte della propria vita vivono e hanno vissuto in uno stato di veglia per lo più incosciente.

Il corpo addormentato è, anch’esso, drammaticamente atopos, viene visitato dalla danza, e si sveglia, a tratti. Il percorso è inverso… si parte dal fisico e si raggiunge inevitabilmente il metafisico, non senza ostacoli, piccoli traumi, rifiuti, dolore, paura.

La bellezza ci sorprende perché prodotta dove nessuno avrebbe mai pensato di trovarla.

Cosa lasciamo quando non ci siamo più?
Perché non possiamo non odiare?
Perché non sappiamo resistere alla tentazione di sopraffare gli altri?
Quanto siamo soli?
Quanto siamo importanti per i nostri compagni di viaggio?
Perché perdiamo la purezza di quando siamo bambini?
Cosa resta di noi? 
Cosa resta in noi di chi ci è stato vicino?
Oblio: abbandono, assopimento (con una sfumatura d’intensa dolcezza).


Interpretation and collaboration Barbara Pucci, Benedetto de Cesare, Eleonora Bocci, Petra Nannini, Carlotta Ciabatti, Samuel Pifferi, Antonietta Russo, Marta Carapelli, Chloe Frusciante, Virginia Guerrini, Cristian Sapienza
Direction and choreography Irene Stracciati
Production Associazione Atopos, Giardino Chiuso / Orizzonti Verticali
In collaboration with Associazione Riabilita, Teatri di Siena
With the support of Regione Toscana, Comune di Siena

Since March 2020, the volunteer organization Riabilita, in collaboration with and supported by the Municipality of Siena, has organized a contemporary dance workshop led by choreographer and dancer Irene Stracciati. The group consists of eight people with various psychiatric conditions—now to be considered dancers—joined by very young dancers in professional training.
Atopos without place, mad, untimely, strange, and crooked. Socrates was atopos. Socrates was a rule-breaker. Socrates was atopos by choice, and he teaches us to wander within the community in search of happiness. He wanted to understand and chose to listen to others: though troubled by his time, he wished to comprehend and live it.
The Atopos dancer is a rule-breaker by necessity: without place, untimely, strange—typically unapproved and unaccepted by society.

The bodies of these dancers have experienced a kind of sleep for most of their existence. The experience of the body as an expression of something beautiful, poetic, lovable, and loved is virtually unknown to those living with psychiatric disorders; these conditions preclude such experiences from the outset. The physical work in the workshop began gently and slowly, as a discovery of the self. A looking at oneself and at others, which gradually emerges from sensory hibernation.
The Atopos dancer is also an atopos individual in all the negative connotations: their body is typically seen as ugly, unfit, and far removed from any common notion of beauty. Often deformed and altered by years of static, isolated living and devastating pharmacological treatments. To the psychiatric condition, further consequences accumulate, worsening the state of the body. A dancer on a traditional dance path will always feel the privilege of a body inclined toward perfection, both aesthetically and mechanically.

Atopos dancers are asked to move from “I” to “you”, to wake up and look around—something they stopped doing at some point in their personal history. There was an interruption, a rupture—and it never resumed. They do not choose to be dancers; they are dancers because they find themselves in the act of experiencing dance and movement. They are informed that it is possible to be, and even more, to be bearers of beauty.
If that sounds normal—even trivial—to those who have always practiced life, it becomes something extraordinary for human beings who have lived most of their existence in a semi-conscious waking state.

The sleeping body is, too, tragically atopos—visited by dance, and it awakens, intermittently. The journey is reversed: it begins with the physical and inevitably reaches the metaphysical—not without obstacles, small traumas, rejection, pain, and fear.

Beauty surprises us because it is produced where no one ever thought to find it.

What do we leave behind when we’re no longer here?
Why can’t we avoid hatred?
Why can’t we resist the temptation to overpower others?
How alone are we?
How important are we to our fellow travelers?
Why do we lose the purity we had as children?
What remains of us?
What remains in us of those who have been close to us?
Oblivion: abandonment, slumber (with a note of intense sweetness).

 


INFO, PRENOTAZIONI E PREVENDITE

Pro Loco San Gimignano: 0577 940008 ׀ info@sangimignano.com ׀ www. sangimignano.com

Giardino Chiuso: 353 4592075 ׀ prenotazioniov@gmail.com

Visualizza la mappa

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi